Il secondo, visibile sull’edificio d’angolo con l’accesso alla mulattiera per Noceno, rappresenta la Santissima Trinità.
In questo punto dell’abitato si scorge inoltre un corpo di fabbrica molto complesso: una casa-torre a cui sono stati successivamente addossati altri edifici, costituenti quattro blocchi, che definiscono una corte interna alla quale è possibile accede attraverso tre ingressi con passaggi coperti dotati di due portali in pietra.
Un altro aspetto architettonico interessante si trova all’angolo tra Via Roma e via per Noceno: questo edificio, fino agli inizi del ‘900, rappresentava la casa padronale della famiglia Giglio, una delle principali casate del borgo. Altro segno architettonico da ricercare è la croce posta sul portale del civico 16, sempre di Via Roma, a testimonianza del soggiorno di un vescovo fuggito da Milano ai tempi della sua distruzione ad opera di Uraja (538-539 d.C.)
Nell’agglomerato delle case di Vendrogno con Bruga, si contano ad oggi ben quattordici portali, con struttura prevalentemente ad arco, di epoche diverse a partire da quella medievale, che avevano la funzione di chiudere e proteggere la preziosa presenza di una sorgente d’acqua interna. In uno dei cortili celati da questi ingressi il medico condotto Casanova rinvenne, ad inizio Novecento, un cippo in marmo bianco di Musso, con iscrizione parzialmente decifrabile, di epoca romana oggi esposto presso il Museo Civico Comense. La maggior parte dei portali si trova lungo la centrale Via Roma, dove è possibile visitare anche il MUU, Museo del Latte e della storia della Muggiasca, nell’ex latteria turnaria del borgo.
Al termine della via dell’antico abitato sorge la piccola chiesa dedicata a Sant’Antonio caratterizzata dai cicli di affreschi interni ed esterni, mentre completamente distaccata dalle case, su di uno zucco ai margini del borgo e con vista panoramica, sorge il Santuario della Madonna di Loreto, per tutti “La Madonnina”.