Proseguiamo per Tedoldo, uno degli alpeggi comunali ancora monticati. Incontriamo la casera isolata, prima delle baite, e prendiamo a destra per raggiungere un laghetto in prossimità di alcuni tavoli da picnic. Saliamo verso Est nel bosco di betulle e teniamo la cresta fino a giungere a una fontana. Entriamo nell’abetaia all’uscita della quale sorge una seconda fontana, quella dei Pozzi di Bassia. Panorama sulla destra dominato dalla Grigna, sulla sinistra dal lago. Proseguiamo verso l’alto attraversando verso Est il ripido versante che ci porta sui pascoli del secondo alpeggio ancora monticato: quello di Chiaro. Prendendo il sentiero basso, raggiungiamo le baite ristrutturate dove è attiva una ulteriore fontana. Qui invertiamo la direzione di cammino, orientandoci verso Ovest e, superata la casera isolata, giungiamo al Cantun de Ciar, frequentatissimo belvedere sul lago. Il nostro itinerario si innalza leggermente sempre verso Nord Ovest e ci porta, in costa, a Pra’ Bulscin, nei pascoli ormai tramutati in brughiera. Dal ripetitore parte verso il basso un sentiero che, dopo aver attraversato tutto il prato sul dosso, si tuffa verso il terzo alpeggio ancora monticato: Camaggiore. Difficile trovare un sentiero più panoramico di questo. Giunti alla casera isolata, prendiamo la agrosilvopastorale in direzione Sud per rientrare verso la Valsassina. Appena sotto di noi, isolata su un promontorio, si trova San Girolamo da cui si gode una vista ancora una volta davvero meravigliosa. A breve distanza, sempre sotto la strada, il nucleo di baite dove si trova il Ristoro “Ragno” che è un buon punto di appoggio dove rifocillarsi. Lo sterrato prosegue in piano, senza deviazioni, nel bosco prima di betulle e poi di conifere, fino a che, dopo aver tenuto la sinistra al bivio sulla carrozzabile, non ritorniamo a Tedoldo.